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In evidenza
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In collaborazione con Nuova Pescara
"Siamo partiti da uno statuto in
bianco e da più di un anno, sotto la supervisione del professore
Orrù, docente di Diritto Pubblico Comparato dell'Università di
Teramo, continuiamo a riempirlo di contenuti, articolo dopo
articolo, nella massima condivisione possibile". A spiegare le
modalità della definizione dello statuto della Nuova Pescara è
il presidente della omonima Commissione, Enzo Fidanza.
Il consigliere comunale di Montesilvano del Pd ha proposto -
scelta poi ampiamente accettata e condivisa dall'organismo - il
modello di un contenitore giuridico da riempire, evitando di
copiare altrove o di affidare ad enti terzi il compito di
adattare lo statuto alle esigenze dei Comuni di Pescara,
Montesilvano e Spoltore.
"Siamo partiti dal Titolo IV, quello del decentramento, che è
quello più complicato e più difficile - racconta all'ANSA - e
sul quale si gioca tutta la partita politica di questi tre
Comuni, perchè è chiaro che una volta che si trova la quadra sul
decentramento tutto sarà più semplice: 'sì o no', se sì 'come',
quanti sono i municipi, quanti saranno in prima battuta, quanti
saranno in seconda battuta, magari con una norma transitoria che
porta alla prima legislatura successiva a quella di avvio; con
quali competenze, come saranno eletti gli amministratori dei
municipi, elezioni dirette o elezioni indirette, quanti ne
saranno, insomma tutte queste attività, che sembrano semplici
invece sono molto complicate e molto delicate".
"Il percorso che stiamo seguendo prevedeva una prima lettura
degli articoli proposti - sottolinea Fidanza - a seconda della
loro complessità: la volta successiva, lo Statuto, che prima era
in bianco, conteneva gli articoli che avevamo già condiviso. Più
continuavamo a leggere, di volta in volta, questo statuto si
riempiva di tutte le cose che avevamo già visto e già letto.
Nessuno si è ritrovato nel plico che viene consegnato ogni volta
che facciamo la seduta qualcosa calato dal cielo: lo ha
condiviso, lo ha visionato, lo ha modificato, insomma ha fatto
tutto quello che ha ritenuto di fare, poi ritrovandoselo
scritto. E così siamo passati da due articoli a sei, poi a otto
e a 15 e via dicendo".
"Una volta finito questo percorso - precisa Fidanza - ne
abbiamo affrontato un altro: conclusa la prima fase siamo
passati alla rilettura per ritornare sulle questioni che in
qualche modo ci avevano già visto condividere, magari lasciando
indietro alcune questioni che potevano essere importanti, ma che
comunque aveva senso lasciare in sospeso per poi tornarci sopra.
Perchè dicevamo: per prendere la decisione sull'articolo che
stiamo affrontando adesso dobbiamo arrivare in fondo così ci
rendiamo conto del quadro generale e poi sarà più facile
prendere la decisione che lo riguarda. Adesso ci troviamo quasi
alla fine della seconda rilettura del Titolo IV".
In collaborazione con Nuova Pescara
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