Il ritorno del grande rugby
all'Aquila, in occasione della partita odierna tra Italia e
Galles Under 18, si propone come un momento di festa per
l'intero movimento.
Ne è convinto Giovanbattista Venditti ex tre quarti ala
della nazionale e attuale team manager degli Azzurri. "Il rugby
è inclusione, formazione e crescita - spiega - mi auguro che il
pubblico dell'Aquila risponda come sa fare".
"Di fatto - aggiunge - la spinta di una partita come quella
odierna è fondamentale. Dare una mano al movimento significa
investire sul futuro e la maglia azzurra è un obiettivo che ogni
giovane rugbista sogna. Queste iniziative creano una cornice
spettacolare, con un pubblico sempre caldo ed esigente".
Venditti sottolinea come puntare sui giovani sia la chiave
per costruire il futuro della nazionale: "Se non investi sui
giovani, non costruisci il futuro - valuta - Risultato e
prestazione sono da prendere in considerazione, ma servono anche
a preparare i talenti che vedremo nei prossimi anni in
competizioni di livello".
Il recente Sei Nazioni ha messo in luce qualche difficoltà di
troppo. "Lo scorso anno abbiamo raggiunto dei risultati più
incoraggianti - sottolinea Venditti - non possiamo essere
contenti di come sia andata stavolta e cerchiamo di spronare i
ragazzi allenamento dopo allenamento. Quest'anno abbiamo
faticato nel secondo tempo, specie con la Francia e con
l'Inghilterra. L'annata 2026 sarà fondamentale, perché precede
il 2027, anno del Mondiale in Australia".
Una scommessa contro il tempo, dunque. "La Federazione -
conclude - sta lavorando affinché i ragazzi arrivino al massimo
del loro potenziale. In questo, il fattore età aiuta: possiamo
contare su un gruppo solido che arriverà all'appuntamento a
27-28 anni con la giusta esperienza alle spalle".
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