Dipinti su tavola e tela,
elementi di arredo liturgico, sculture lignee e lapidee, in
terracotta policroma, in bronzo e in gesso, dipinti murali e
manufatti lignei di spoglio provenienti dal territorio
abruzzese.
Sono tanti i tesori oggetto di restauro che il Museo
Nazionale d'Abruzzo conserva nei depositi del Castello
cinquecentesco. Depositi le cui porte apriranno domani a
cittadini, studiosi e turisti che potranno conoscere da vicino i
segreti operazioni di pronto intervento, manutenzione e
restauro.
"Abbiamo trasferito tutte le collezioni appartenenti al Munda
nella Sala Chierici per verificarne lo stato di conservazione,
soprattutto per l'esposizione agli agenti atmosferici", ha
spiegato la direttrice del Munda, Federica Zalabra.
L'iniziativa, descritta da Zalabra come un "intervento
sanitario", è stata essenziale per preservare questi reperti.
"Abbiamo portato tutto in questo deposito di sicurezza,
utilizzando ogni risorsa a nostra disposizione," ha aggiunto.
La permanenza prolungata delle opere in ambienti conservativi
non adeguatamente idonei dal 2009 al 2022 ha comportato fenomeni
di degrado biologico derivante soprattutto da microorganismi
micotici, con attacchi fungini estesi.
I manufatti su supporto ligneo - arredi liturgici,
reliquiari, sculture policrome, dipinti su tavola ed anche i
telai dei dipinti su tela - risultavano invece colpiti
dall'attacco di insetti xilofagi. Sono stati così necessari
interventi di messa in sicurezza e consolidamento, di
disinfezione e disinfestazione - quali il trattamento biocida e
la disinfestazione anossica - per contrastare le varie tipologie
di agenti biodeteriogeni.
La prenotazione alle visite dei depositi di restauro è
obbligatoria tramite compilazione di un form sul sito web del
Munda. A novembre le visite si concentrano nella giornata di
venerdì, poi si apre a tutto il week-end. A curare le visite
sarà la ditta Coo.Be.c. di Spoleto, la cui direttrice tecnica è
Antonella Filiani: con la mediazione didattica fornita dal
restauratore Matteo Cannarsa.
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