Giovedì scorso la polizia di
Stato di L'Aquila ha dato corso all'espulsione di un giovane
cittadino tunisino, per il quale, non essendo in regola con le
norme che disciplinano il soggiorno di cittadini di paesi terzi,
è scattato il rimpatrio immediato con accompagnamento in
frontiera.
Il giovane, che aveva fatto ingresso nel territorio italiano
ancora in età minorile, era stato collocato in una comunità di
accoglienza per stranieri non accompagnati, ottenendo un
permesso di soggiorno provvisorio, ma nel periodo di permanenza
si è reso responsabile, unitamente ad altri connazionali, di
vari episodi che hanno destato allarme sociale nel centro
cittadino di L'Aquila, per cui era stato denunciato più volte,
tra l'altro, per rapina e spaccio di stupefacenti.
Divenuto da poco maggiorenne, si è presentato presso
l'Ufficio Immigrazione della Questura pensando di poter
richiedere un nuovo permesso di soggiorno, domanda che veniva
respinta per pericolosità sociale alla luce dei precedenti e dei
comportamenti sopra richiamati. Gli veniva, pertanto, notificato
il provvedimento di espulsione del Prefetto di L'Aquila,
Giancarlo Di Vincenzo, e si provvedeva a dare esecuzione a
quello emesso dal Questore di L'Aquila, Enrico De Simone, che
disponeva l'accompagnamento in frontiera, scortato da personale
della Polizia di Stato, presso lo scalo aereo di Roma Fiumicino,
dove il giovane veniva imbarcato nel tardo pomeriggio della
stessa giornata con volo diretto a Tunisi.
Sono quattro nell'ultima settimana le espulsioni eseguite
dalla Questura di L'Aquila, tre con rimpatrio diretto tramite
volo o nave e uno previo accompagnamento al centro per il
rimpatrio (Cpr), in attesa di essere rimandato nel paese di
appartenenza.
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