La comunità scolastica del Convitto
"Melchiorre Delfico" e dell'Istituto d'Istruzione Superiore
"Delfico-Montauti" di Teramo ha scritto al presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere il suo intervento
affinché "venga ripristinata una situazione di legalità e venga
garantito il diritto allo studio, alla sicurezza e al lavoro per
tutti" dopo che l'edificio scolastico, che accoglieva 1300
studenti, è stato posto sotto sequestro e chiuso dalla
magistratura perché ritenuto pericolante. Una "situazione
estremamente grave e preoccupante" scrive il personale del
Delfico perché "ad oggi non è stata prospettata dagli enti
competenti alcuna soluzione concreta e praticabile".
Situazione, si legge nella lettera a Mattarella,
"particolarmente critica per gli studenti convittori,
temporaneamente alloggiati, grazie all'intervento degli enti
territoriali, in una struttura alberghiera locale il cui costo è
garantito solo per il primo mese". Inoltre "la mancanza di mense
nelle strutture ospitanti o l'impossibilità di usufruirne ove
presenti rende difficoltosa la gestione quotidiana dei pasti da
parte dei genitori". E ancora, "le lezioni pomeridiane per gli
alunni dei Licei Scientifico, Coreutico, Musicale, Classico ed
Europeo si svolgono in altre sedi e in tempi ridotti rendendo
impossibile conciliare gli impegni scolastici con le attività
extrascolastiche, sportive e musicali, nonché con terapie
riabilitative e sanitarie". Una "disagevole condizione" alla
quale "si aggiungono i problemi legati al trasporto pubblico
locale, impreparato a gestire flussi di studenti in orario
pomeridiano e a garantire un numero sufficiente di corse";
ulteriore preoccupazione è "per gli studenti con bisogni
educativi speciali (Bes), che risentono del cambiamento
dell'orario e delle modalità didattiche attuali".
"Il 3 ottobre l'edificio è stato chiuso - ricorda il
personale del Delfico - con sequestro preventivo impeditivo,
richiesto dalla Procura di Teramo, rigettato dal Gip e disposto
dal Tribunale, in composizione collegiale, in funzione di
Giudice d'Appello cautelare, ai sensi dell'articolo 322 bis cpp;
provvedimento basato sul presupposto che l'edificio sia
pericolante, in contrasto con le precedenti perizie tecniche che
lo avevano ritenuto idoneo".
"Il nostro territorio è già stato profondamente ferito dagli
effetti degli eventi sismici come il terremoto dell'Aquila del
2009 e quelli che hanno colpito Amatrice e il centro Italia nel
2016 e nel 2017" scrive la comunità scolastica del Delfico.
"Questa situazione compromette gravemente il diritto allo studio
e il diritto al lavoro del personale scolastico". L'unica
soluzione sarebbe una tempestiva riapertura dell'Istituto, "con
tutte le verifiche tecniche necessarie e una futura chiusura
programmata per fare i necessari lavori di adeguamento con
previsione di spazi scolastici alternativi".
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