Cordoglio bipartisan, in Abruzzo,
per la scomparsa di Romeo Ricciuti, ex presidente della Regione
Abruzzo (1977-1981) e più volte sottosegretario Dc, morto a 93
anni.
Secondo il senatore Guido Liris, Ricciuti "nel corso della
sua lunga carriera, ha saputo incarnare un modello di leadership
forte e decisionista, guidando con fermezza il suo impegno
politico come Sottosegretario di Stato, parlamentare e
Presidente della Regione Abruzzo".
Per il deputato Luciano D'Alfonso (Pd) era "un uomo del fare,
aperto al dialogo e molto attento alle istanze dei lavoratori" e
parla di "giorni tristi per chi, come me, si è formato aderendo
ai valori fondanti della Democrazia Cristiana", dopo la
scomparsa, ieri, anche di Aurelio Giammoretti.
Pier Ferdinando Casini sottolinea che "è stato un democratico
cristiano con grande senso di obiettività e ha rispettato tutti,
anche chi non la pensava come lui. Ci ha lasciato una bella
pagina di buona politica". "La morte di Romeo Ricciuti segna la
perdita di un protagonista assoluto della politica locale e
nazionale", dice il senatore Michele Fina (Pd).
"Ha servito le ragioni della nostra terra a tutti i livelli
istituzionali e il suo impegno ha dato un contributo decisivo
allo sviluppo e al progresso dell'intero territorio abruzzese,
rendendolo un punto di riferimento per intere generazioni",
afferma il vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente.
"Un vero protagonista della sua terra, Romeo Ricciuti,
abbandona l'Abruzzo certo di essere ricordato per il suo buon
fare e per aver ricoperto ruoli politici ed istituzionali di
spicco", dice il deputato Guerino Testa (Fdi). Per il capogruppo
FdI in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia, "l'Abruzzo perde
di certo uno degli esponenti politici che più ha tenuto alla
nostra regione". Il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia,
Etelwardo Sigismondi, ricorda "il suo costante impegno per il
nostro territorio e per gli importanti ruoli
politico-istituzionali ricoperti a livello regionale e
nazionale".
Il presidente regionale di Italia Viva, Camillo D'Alessandro,
ricorda Ricciuti esprimendo "gratitudine per il lavoro svolto
nel tempo per l'Abruzzo come politico, rappresentante
istituzionale e uomo di Governo. Il segretario regionale
dell'Udc, Enrico Di Giuseppantonio, lo ricorda come un "uomo
forte, capace, deciso e generoso, amava questa regione".
Per l'assessore regionale e presidente del Consiglio comunale
dell'Aquila, Roberto Santangelo, era "un alto rappresentante
delle Istituzioni che ha incarnato i valori democratici di una
politica vicina alle persone".
Secondo il capogruppo di opposizione in Consiglio regionale,
Luciano D'Amico, "oggi l'Abruzzo perde una figura di rilievo
della sua storia istituzionale, che ha lavorato con impegno per
la nostra regione e per il Paese".
Il presidente della Provincia dell'Aquila, Angelo Caruso, lo
ricorda come "un uomo che nella sua carriera politica ha fatto
tanto per la sua terra, la stessa a cui è sempre rimasto legato
intimamente. Un rapporto radicato con la sua gente e le sue
origini che si è tradotto con la concretezza di chi ha saputo
portare avanti con grande forza gli interessi dell'intero
Abruzzo". "Con Romeo Ricciuti se ne va un pezzo di storia della
città dell'Aquila, della regione Abruzzo e anche della Nazione.
Uomo di Stato che ha saputo interpretare i bisogni della sua
comunità fino ai massimi livelli delle istituzioni
repubblicane", dice il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.
"Perdiamo un indiscusso protagonista della storia politica e
culturale della nostra città, della Regione Abruzzo e
dell'intera Nazione", affermano Americo Di Benedetto, i
consiglieri comunali aquilani di "Il Passo Possibile" e il
presidente dell'associazione civico-politica Fabrizio
Ciccarelli.
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