Nuova Pescara città
dell'agricoltura urbana, che sfrutta la centralità dell'area
agricola posta tra i tre insediamenti per introdurre un modello
produttivo innovativo che punta ad un sistema agroalimentare
circolare e al potenziamento della multifunzionalità
dell'agricoltura. E' l'idea dell'architetto Alessandro Sonsini,
docente alla facoltà di Architettura dell'università d'Annunzio.
L'idea dell'agricoltura urbana nasce dalla "singolare
prossimità della campagna con la nuova città" ed è suggerita da
una "una inaspettata centralità del territorio agricolo di
Spoltore e Montesilvano rispetto all'anello ecologico e al
posizionamento dei tre insediamenti abitativi. Un'occasione
unica - dice Sonsini - per introdurre il concetto di circolarità
del sistema agroalimentare, con il controllo dell'intero ciclo
(produzione, trasformazione, trasporto, consumo, rifiuto,
riciclo) e quindi dell'impronta ecologica".
"Un modello di utilizzo del territorio - osserva il docente -
che fornirebbe un carattere distintivo alla Nuova Pescara
nell'ambito delle biocities, soprattutto se dotato di un centro
ricerche riconducibile alla strategia europea della
sostenibilità. Ulteriore obiettivo è rappresentato dal
potenziamento dei servizi legati al concetto di
multifunzionalità dell'agricoltura: ricettività, educazione
ambientale, agricoltura terapeutica, orti urbani, agroenergie,
turismo enogastronomico. In sintesi - conclude l'architetto - un
cuore urbano con le caratteristiche del grande parco agricolo
produttivo, con una componente di parco naturale a carattere
boschivo destinata a funzioni ricreative, culturali e
salutistiche nonché area di fruizione per grandi eventi della
città".
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