La Commissione europea sta valutando la possibilità di prorogare l'obbligo per gli Stati membri Ue di riempire al 90% gli stoccaggi di gas entro il primo novembre di ogni anno. La misura di emergenza introdotta nel 2022 per far fronte alle conseguenze energetiche della guerra di Russia in Ucraina è in scadenza alla fine dell'anno.
Il 13 febbraio la Commissione europea ha riunito il gruppo di coordinamento sul gas che ha discusso diversi aspetti del regolamento, tra cui la flessibilità e l'importanza di coordinare le misure nazionali per incentivare il rifornimento senza distorcere il funzionamento del mercato né avere ripercussioni sulla sicurezza dell'approvvigionamento di altri Stati membri. Ricordiamo che gli Stati membri hanno una certa flessibilità nel raggiungere i loro obiettivi intermedi, con una deviazione consentita di 5 punti percentuali.
A breve la Commissione Ue fa sapere che pubblicherà un rapporto sul funzionamento del regolamento sullo stoccaggio del gas e "sulla base di questa valutazione stiamo valutando diverse opzioni per garantire uno stoccaggio di gas sufficiente una volta che l'attuale regolamentazione cesserà alla fine del 2025". La riflessione a Bruxelles è spinta dal fatto che dall'inizio del nuovo anno cresce il volume dei prelievi da parte degli Stati membri e si fa urgente la necessità di rifornire le riserve in vista del prossimo inverno a prezzi più alti. Secondo i dati della piattaforma Gie Agsi-Aggregate Gas Storage, aggiornati all'11 febbraio, la media di riempimento degli stoccaggi in Ue è scesa al 47,24%, quella italiana al 57,83%.
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