BRUXELLES - Il primo vicepresidente del Comitato europeo delle regioni, Apostolos Tzitzikostas, governatore della Macedonia centrale in Grecia, è stato fermato al porto di Smirne, in Turchia, il 5 novembre mentre era in viaggio per co-presiedere una riunione dell'Assemblea regionale e locale euromediterranea (Arlem) a nome del Presidente del Comitato delle Regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro. Secondo quanto comunicato da CdR, Tzitzikostas è stato fermato e trattenuto sei ore alla dogana - a quanto riportato dall'ex presidente del CdR - senza una precisa ragione, impedendogli di entrare nel Paese.
Dopo la vicenda Tzitzikostas è quindi rientrato in Grecia, col supporto del ministero degli Affari esteri greco. Le autorità turche sostengono invece che l'ingresso sia stato ritardato a causa di un problema tecnico all'ufficio doganale e che sarebbe stato proprio Tzitzikostas a decidere di rientrare in Grecia nonostante gli fosse stato permesso di entrare nel Paese.
"Impedendo ai membri del CdR di entrare nel Paese, come è accaduto il 5 novembre ad Apostolos Tzitzikostas, trattenuto nel porto di Smirne senza alcuna spiegazione, il governo turco danneggia se stesso creando inutili tensioni internazionali; in ultima analisi, danneggia la propria comunità impedendo ai funzionari eletti a livello locale di impegnarsi pienamente con i partner europei e mediterranei, come auspicato da molti sindaci turchi", hanno dichiarato i membri del bureau dell'Arlem. "Condanniamo fermamente l'azione delle autorità turche che ha messo a rischio l'organizzazione della riunione dell'Assemblea regionale e locale euromediterranea a Smirne", hanno aggiunto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA