MILANO - Saranno affidate ai carabinieri del Ros le indagini sul drone, di sospetta origine russa, che avrebbe sorvolato il centro di ricerche Ue di Ispra, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. È questo, secondo quanto si apprende dall'orientamento della Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, che ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di di reato di spionaggio politico o militare, aggravato dalla finalità di terrorismo per condotte che "possono arrecare grave danno ad un Paese o a un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione".
Soltanto dopo le prime verifiche e una riunione tra inquirenti e investigatori che si terrà domani, sarà iscritto un fascicolo con ipotesi di reato, che potrebbe essere quello di spionaggio. Ad occuparsi dell'inchiesta, con il procuratore Viola, saranno l'aggiunto Eugenio Fusco e il pm Alessandro Gobbis. Quest'ultimo nelle scorse settimane ha chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori di 34 e 60 anni, titolari di una società immobiliare in Brianza, che si sarebbero messi a disposizione, anche in cambio di criptovalute, per una presunta attività di "spionaggio" per l'intelligence russa. Al momento non risultano collegamenti tra questo procedimento e i presunti sorvoli del drone di sospetta origine russa nella zona di Ispra, non lontano anche ad alcuni stabilimenti della Leonardo e al Nato Rapid Deployable Corps che ha il suo quartier generale a Solbiate Olona (Varese), ma saranno effettuate delle verifiche.
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