BRUXELLES - La Commissione europea "non commenta" il caso del generale libico Almasri, accusato di crimini contro l'umanità dalla Corte Penale Internazionale (Cpi), prima arrestato e poi rilasciato in Italia. Un portavoce ricorda però le conclusioni del Consiglio europeo nel 2023 in cui si chiede agli Stati membri di "cooperare" con la Cpi - così come richiede lo Statuto di Roma, ratificato dai Paesi partecipanti - "incluso l'esecuzione dei mandati di arresto della Corte".
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