BRUXELLES - I report di Enrico Letta e Mario Draghi colgono "le sfide critiche e formulano raccomandazioni orientate al futuro. Costituiscono una solida base su cui faremo avanzare ambiziosamente il nostro lavoro. Cogliamo il loro campanello d'allarme. È indispensabile colmare con urgenza il divario in termini di innovazione e produttività, sia rispetto ai nostri concorrenti globali che all'interno dell'Ue. Lavoreremo in unità e solidarietà a beneficio di tutti i cittadini, le imprese e gli Stati membri dell'Ue". E' quanto si legge nell'ultima bozza della dichiarazione comune del summit di Budapest che i 27 leader Ue sono chiamati ad adottare venerdì.
Nella mattinata si è tenuto un ultimo incontro dei Rappresentanti Permanenti (Coreper II) sul nuovo testo, più breve e meno dettagliato, che nelle scorse ore è andato a sostituire la bozza iniziale. Si è trattato della quarta versione della dichiarazione di Budapest e, a quanto si apprende da più fonti diplomatiche, su questa è emerso un consenso generale. Il testo non entra nei particolari, non cita né date né scadenze e, si spiega, permette ai leader di avere a Budapest "un dibattito più strategico". Con un nodo cruciale, quello dei finanziamenti, sui quali tra i 27 non c'è unità. Nel testo sono infine elencati undici pilastri su cui l'Ue dovrebbe muoversi: dalla piena funzionalità del Mercato unico all'unione dei mercati dei capitali, dalla decarbonizzazione nell'industria alla spinta all'economia circolare. "La Commissione deve avanzare senza indugio proposte concrete per ridurre gli obblighi di rendicontazione di almeno il 25% nella prima metà del 2025 e l'inclusione nelle sue proposte di valutazioni d'impatto sulla burocrazia e sulla competitività", si nelle testo che, tra i suoi obiettivi sottolinea anche il "porre l'Europa all'avanguardia della ricerca e dell'innovazione a livello globale, soprattutto nelle tecnologie dirompenti, e raggiungere l'obiettivo di una spesa del 3% del Pil nella R&Sentro il 2030."
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