La settimana europea di von der Leyen è stata anche quella della riconferma di Roberta Metsola. La presidente del Parlamento europeo, come previsto, è stata riconfermata alla testa dell'unica istituzione eletta dai cittadini tra gli organi dell'Ue. Meno prevista era la maggioranza che l'ha incoronata: 562 eurodeputati hanno detto sì alla maltese, un record, nel nome di larghissime intese che hanno visto a bordo elementi di praticamente tutti i gruppi i politici. "Il centro può reggere e io posso essere il cuore di una maggioranza europeista", ha sottolineato Metsola.
Il 90,2% delle schede valide sono andate all'esponente maltese del Ppe. Nessuno, prima di lei, aveva incassato risultati simili. Il solo ad avvicinarsi, con 555 voti, era stato Jerzi Buzek nel 2009. La capacità di creare larghe intese d'altronde è stata finora il biglietto da visita di Metsola. "Oggi sono posizionata al cuore di una maggioranza europeista e costruttiva. Sono orgogliosa di essere una presidente che ha sempre lavorato sulle alleanze e creato ponti e continuerò a farlo", ha spiegato la presidente all'Aula. La sua conferma è stata celebrata con un lunghissimo applauso, interrotto dalle prime parole della presidente: "Sarà un Parlamento per tutti in Europa. Sono convinta che la nostra sia un'Europa per tutti, che saprà trarre insegnamenti dalle lezioni del passato e da ideali che non sono scomparsi".
Quasi tutte le delegazioni italiane - ad eccezione, almeno nella posizione ufficiale, del M5s e della Sinistra - hanno votato Metsola e c'è stata tanta Italia nel discorso di candidatura, che si è aperto con una citazione, in italiano, di uno dei padri fondatori dell'Ue, Alcide De Gasperi: "L'Europa è una delle costanti della storia". Metsola ha ricordato anche i sacrifici di Falcone e Borsellino, che "sarebbero orgogliosi dell'Europa di oggi" e, nel suo discorso, ha dato spazio alla lotta per l'uguaglianza di genere e alla battaglia contro il femminicidio, menzionando Giulia Cecchettin "che a causa della violenza non vedrà mai questa nuova Europa". Metsola è stata la prima leader dell'Ue a raggiungere Kiev, mentre era sotto le bombe russe. E non poteva mancare, nel suo primo discorso della decima legislatura, una menzione al supporto all'Ucraina. Messaggio che è non passato inosservato: a pochi minuti dalla sua elezione è arriva la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Felice di continuare la stretta collaborazione con Metsola per ripristinare quanto prima una pace giusta".
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