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Allarme omotransfobia, in Italia 149 casi in un anno

Allarme omotransfobia, in Italia 149 casi in un anno

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Bruxelles, 29 maggio 2024, 11:30

Redazione ANSA

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Allarme omotransfobia, in Italia 149 casi in un anno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell'ultimo anno sono 149, uno ogni due giorni, i casi di violenze o discriminazioni ai danni di persone Lgbtqi+. L'allarme e i dati sono stati diffusi da Arcigay che, come ogni anno, tiene il conto di tutti gli articoli di stampa e in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia stila il lungo e dettagliato elenco. Nel 2024 si contano anche 3 omicidi: due vittime sarebbero persone transgender, a Cassino il 27 maggio 2023 e a Roma il 18 maggio 2023, il terzo un uomo gay ucciso il 28 febbraio a Treviso da un minore. Si sono verificati anche un suicidio - un ragazzino di 13 anni a Palermo si è ucciso, bullizzato perchè gay -, uno stupro a Napoli e il pestaggio di Bruna, una donna trans, nel maggio 2023 a Milano "da parte di alcuni agenti della polizia locale".

Per Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay "il report restituisce un racconto terribile dell'odio nel nostro Paese". Uno dei fenomeni definito più allarmante riguarda gli adescamenti degli adulti gay: grazie ad un profilo falso sui social gli si dà appuntamento in un luogo e una volta lì, il ragazzo assieme ai complici pesta e rapina l'uomo. In alcuni casi si arriva anche alle sevizie, al ricatto, all'estorsione. Negli ultimi dodici mesi ciò è avvenuto a Treviso, Firenze, Perugia, Trapani, L'Aquila, Foggia. Anche la famiglia non sempre è un luogo sicuro.

L'Agenzia per i Diritti Fondamentali dell'Unione europea ha diffuso gli esiti di uno studio condotto su campione della popolazione Lgbtqia+ in Italia: il 18% ha dichiarato di aver subito tentativi di "conversione" o "guarigione" dall'omosessualità. Ed è la famiglia il luogo in cui in primo luogo si compie questa violenza, con una frequenza stimata secondo l'Ue in quasi 1 caso su 5. Ed è la ragione per cui è partita la campagna 'Meglio a colori' sostenuta da tutte le principali associazioni Arcobaleno per raccogliere le firme per una proposta di legge per affermare "il diritto universale all'orientamento sessuale e all'identità di genere" e "per dire stop ai tentativi di conversione". Protagonisti della campagna di comunicazione tre storie: una ragazza di 16 anni portata dall'esorcista a Torino perchè lesbica, un paziente non-binary costretto dalla psicologa a decidersi tra uno dei due generi, un padre che ha provato a far diventare etero il figlio. Oltre alla scuola con bullismo e discriminazioni, c'è quello che Piazzoni definisce "il corpo a corpo nello spazio pubblico' ovvero le storie di gay, lesbiche e trans cacciati da palestre, bar, da chi offre immobili in affitto (ma non a loro), aggrediti e insultati in strada, in metro o in un locale.

In occasione della Giornata internazionale contro l'Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, l'Alto rappresentante per la Politica estera, Josep Borrell, a nome dell'Ue, ha chiesto "ai governi di tutto il mondo di abrogare le leggi discriminatorie, di agire per affrontare ed eliminare i crimini e i discorsi di odio, di prevenire tutte le forme di violenza contro le persone Lgbti e di affrontare le barriere strutturali e istituzionali e i pregiudizi che ancora limitano la loro partecipazione ai processi decisionali e politici". "L'Ue - ha sottolineato lo spagnolo - condanna fermamente le leggi che criminalizzano i comportamenti consensuali tra persone dello stesso sesso" in quanto "violano il diritto internazionale dei diritti umani, gli strumenti giuridici regionali e persino le costituzioni nazionali". 

Violenze ma anche tante fake news come risulta all'Osservatorio Vera Salute promosso dalla Croce Rossa insieme all'agenzia The Fool, la più ricorrente è che l''omosessualità sia inesistente in natura o definita come una malattia che può essere curata con la terapia di conversione. "Sono i tempi in cui un generale destituito dall'esercito per avere espresso opinioni omofobe, misogine, razziste, indegne della divisa, si ritrova candidato capolista per un partito della maggioranza di governo, in corsa per uno scranno al Parlamento europeo. L'odiatore non solo è sdoganato, ma guida la fila", ha concluso Piazzoni.

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