La teoria del Big Bang è il punto di riferimento per studiare il modo in cui l’universo ha cominciato a svilupparsi. All’inizio, circa 14 miliardi di anni fa, l’universo era solo un puntino caldissimo e denso. Gradualmente è diventato sempre più grande e sempre meno caldo e da allora sta continuando ad espandersi.
Questa ipotesi è stata formulata per la prima volta nel 1927 dal fisico Georges Lemaitre, ma non convinceva molti fisici dell’epoca. Albert Einstein, per esempio, era convinto che l'universo fosse statico, ma poi era stata la sua stessa teoria della relatività generale a indicare che l'universo si espande. Di conseguenza Einstein è stato costretto a introdurre una variabile (chiamata costante cosmologica) capace di riportare l'universo ad una calma immutabile.
Tuttavia nel 1929 l’astrofisico Edwin Hubble ha dimostrato, dati sperimentali alla mano, che la distanza fra le galassie aumenta progressivamente, e quindi che l’universo si espande.
Davanti a queste prove sperimentali Einstein ha definito la sua costante cosmologica come ''il piu' grande errore'' della sua vita.
Da allora numerosi esperimenti stanno cercando di comprendere il modo in cui l’universo si sta espandendo. Alcuni utilizzano palloni stratosferici, altri di esperimenti condotti sulla Stazione Spaziale Internazionale, altri ancora i grandi acceleratori di particelle.
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