BOLOGNA, 26 FEB - "Non c'è turismo verde se non c'è anche il turismo bianco. La crescita del verde può essere sostenuta in questi territori solo se è abbinata. In questo momento i numeri sono imparagonabili, se viene meno l'ossigeno per vivere non pianifichi e non pensi neanche al futuro. Questa non è una scusante per non pensare al futuro". Lo ha detto il presidente dell'Emilia-Romagna Michele de Pascale, in conferenza stampa a Lizzano in Belvedere (Bologna), nel comprensorio sciistico del Corno alle Scale.
Per de Pascale si tratta della seconda uscita, dopo quella del Monte Cimone nell'Appennino modenese, nei comprensori sciistici dell'Emilia-Romagna, in questo caso sulle piste su cui fece le prime discese Alberto Tomba. Il comprensorio bolognese, 35 chilometri di piste e 60 alberghi a Lizzano negli anni d'oro ("la chiamavano la Cortina dell'Emilia-Romagna", racconta la sindaca di Lizzano Barbara Franchi), ha vissuto molti anni di difficoltà da cui sta tentando di risollevarsi.
Col governatore, anche l'assessore al bilancio Davide Baruffi e l'assessora al turismo Roberta Frisoni. "Rispetto ai numeri che la montagna emiliano-romagnola può fare, anche a parità prodotto abbiamo margini molto significativi - suona la carica de Pascale - Le destinazioni di altre regioni che competono col nostro bianco sono diventate molto difficilmente accessibili, l'esplosione dei costi le ha messe fuori mercato per tantissime famiglie". E anche puntando su questo "dobbiamo riconquistare 4,4 milioni di emiliano-romagnoli". Contestualmente, mentre sul bianco bisogna "cogliere tutte le opportunità possibili", per de Pascale "sarebbe ingiustificabile non darsi una strategia su altre forme di turismo". Guardando soprattutto all'internazionalizzazione e ai soggiorni di più giorni: "Se convinciamo una famiglia svedese a venire 3-4 giorni in Appennino e a fare escursioni questo lascia al territorio un valore paragonabile al turismo bianco", nota de Pascale.
L'impegno, da parte della Regione, si traduce anche in numeri: per l'intero Appennino emiliano-romagnolo sono stanziati 70 milioni, di cui 13 sulla montagna bolognese.
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