"Nel 2024 grazie ai Centri di
assistenza urgenza (Cau) sono diminuiti del 13,7% gli accessi
dei codici meno gravi (bianchi e verdi) ai pronto soccorso". È
l'assessore alla Salute dell'Emilia-Romagna, Massimo Fabi, a
fare il punto in commissione Politiche per la salute e politiche
sociali (presieduta da Giancarlo Muzzarelli) sulla situazione
dei Cau in regione.
Per l'assessore l'impatto dei Cau è positivo: "Dai dati
disponibili i risultati sono particolarmente confortanti, gli
accessi ai Cau sono in costante aumento, circa 545mila nel 2024,
con la conseguenza della riduzione, nello stesso anno, di
150mila accessi nei pronto soccorso". L'assessore entra poi
nello specifico: "I Cau adiacenti a un pronto soccorso hanno
avuto un impatto maggiore, come a Piacenza (-35,2 di accessi al
pronto soccorso) e a Parma (-42,6 di accessi al pronto
soccorso). Gli utenti che utilizzano di più i Cau sono quelli
nella fascia d'età che va dai 40 ai 64 anni, circa il 36%sul
totale". Per Fabi, quindi, "è evidente il miglioramento
dell'intero sistema". L'obiettivo, rimarca, "è, quindi, quello
di mantenere i Cau dove stanno funzionando bene".
Con i Cau, ha sottolineato poi il presidente Muzzarelli,
"migliora la risposta sull'emergenza-urgenza, c'è più efficienza
e velocità". Per Elena Ugolini di Rete civica, però,
"l'assessore non ci ha fornito i dati sul costo sostenuto per il
funzionamento dei Cau, emerge comunque che con questo nuovo
servizio è aumentato in modo consistente il numero complessivo
delle prestazioni sull'emergenza e urgenza". Conclude con una
domanda: "I Cau sono necessari? Forse sarebbe stato meglio
aumentare il numero degli addetti nei pronto soccorso". Anche
per Marta Evangelisti di Fratelli d'Italia "mancano i dati sui
costi".
Secondo l'ex assessore alla Sanità e consigliere Pd, Raffaele
Donini, "l'esperienza dei Cau è positiva, oltre 500mila persone
hanno sfruttato questo servizio nell'ultimo anno", mentre per
Paolo Trande, consigliere di Avs, "c'è la necessità di
analizzare nel dettaglio i dati forniti dall'assessore, partendo
dalla valutazione dell'impatto sulla salute".
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