Chi meglio di Alex Fiorio, pilota da rally e Campione del Mondo Gruppo N nel 1987, ora impegnato in diverse driving school, può aiutare chi si trova al volante di un'auto di ultima generazione e deve fronteggiare una forte nevicata o situazioni ancora più difficili? Il primo consiglio di Fiorio riguarda la gommatura: "E' inutile avere la vettura premium più moderna e sofisticata - ha detto ad ANSA -, che dispone di trazione integrale e di tutti controlli della dinamica di marcia, ma non avere pneumatici adeguati. Le gomme sono l'unico elemento della vettura a contatto con il terreno. Ed hanno quindi il potere di trasformare una vettura mediocre in una super macchina sulla neve, ma anche viceversa".
Fiorio, che nella lunga carriera rallistica ha potuto sperimentare anche le conseguenze di scelte sbagliate di gommatura nelle prove speciali, sa bene come le caratteristiche del battistrada e della mescola siano determinanti per il grip su neve e ghiaccio. "Quando il pneumatico non è giusto, la situazione è terribile, - ha detto ad ANSA -, soprattutto se si ha un modello a trazione integrale, che permette su neve un'accelerazione superiore a una due ruote motrici. Quando si deve frenare, la capacità di rallentare e fermarsi è uguale, solo che si arriva sull'ostacolo o sulla curva con molta più velocità".
Affrontando il tema dei sistemi di assistenza elettronica, Fiorio è fermamente convinto che si tratti di "tecnologia perfezionatissima che può anche salvarci la vita. Quindi non bisogna staccarla, ma essere invece preparati sui settaggi da utilizzare nelle varie situazioni e con i vari tipi di aderenza".
L'ex campione del mondo avverte però che "se si dispone di sistemi elettronici raffinati e complessi, non dobbiamo pensare di poter diventare invincibili. Ci sono sempre i limiti della fisica, e se entriamo in una curva da 30 km/h a 60, non c'è elettronica che tenga".
Questa 'equazione', che su asfalto asciutto consente comunque uno spazio di intervento di emergenza, su neve e ghiaccio diventa la linea di demarcazione tra il restare in strada e finire nella migliore delle ipotesi contro un muro bianco. "Con bassa aderenza, sulla famosa curva da 30 all'ora sull'asciutto - ribadisce Fiorio - già a 25-28 km/h finiamo fuori, soprattutto se la neve non è ottimale".
E spiega che "la neve fredda offre una tenuta di gran lunga maggiore rispetto a quella bagnata, e nel regolare lo stile di guida e la velocità, occorre sempre sapere se le temperature sono molto sotto lo zero o intorno allo zero". E' buona norma, dunque, ridurre l'andatura "almeno del 60% rispetto a quella che si terrebbe sull'asfalto asciutto, ed evitare tutti i movimenti bruschi, sia con il volante, ma anche con freno ed acceleratore".
Fiorio spiega che su fondi scivolosi è importante "usare poco volante, e se si vede che occorre usarne tanto, cioè aumentare l'angolo di sterzata, vuol dire che l'auto in quel momento è troppo veloce". Guidare sulla neve ad alta velocità, dice i'ex Campione del Mondo, "è un'arte che s'impara con l'allenamento, non si può improvvisare".
E ricorda come in Svezia, durante i trasferimenti nei rally, fosse normale "vedere auto a trazione posteriore guidate da donne, con bambini a bordo, che superavano le curve con assoluta naturalezza facendo le curve di traverso, in controsterzo".