Pochi giorni fa, dal carcere dove era rinchiuso nella provincia di Chlef, nell'ovest del Paese, Nekkaz aveva chiesto la grazia a causa del suo "stato di salute difficile". In una lettera, aveva annunciato il proprio "ritiro definitivo dall'agone politico" e l'intenzione "di dedicarsi alla scrittura e alla famiglia residente all'estero".
Nekkaz, uno degli attivisti politici più controversi e noti d'Algeria, era già stato incarcerato, sempre per assembramento non autorizzato, e poi rilasciato all'inizio del 2021. In passato ha risieduto in Francia, ma nell'ottobre 2013 rinunciò alla nazionalità francese per candidarsi alle elezioni presidenziali in Algeria dell'aprile del 2014, cui alla fine non potette concorrere per carenza di firme. In Francia era noto come "l'avvocato delle donne velate" perché aveva creato un fondo di un milione di euro (il "Freedom Defense Fund") per pagare le multe comminate in base alla legge francese del 2011 che proibisce la "dissimulazione del volto nei luoghi pubblici" e quindi in teoria bandisce veli islamici integrali come il burqa e il niqab.(ANSAmed).